
Come avevo detto ho finito di leggere il libro-esordio del grande Francesco,lo ho letto con quella classica sete che ti porta a bere in un sol fiato...ma il libro purtroppo ha tradito un po' le mie aspettative e qui occore una premessa:esssere fan del gruppo purtroppo mi porta a sovrapporre l'idea che ho di lui come cantante con quella di scrittore,cosa sbagliata visto che sono due cose agli antipodi ma sulle quali lui gioca per tutto il libro.
Il difetto più grosso che gli imputo è quello classico da scrittore esordiente ovvero ha fretta di raccontare tante cose,aprendo vari filoni e descrivendo diversi personaggi che hanno una loro poeticità ma che finiscono per perdersi dentro l'universo complessivo del libro(non che un libro non possa contenere tutti i suoi personaggi ma l'ansia con la quale li introduce è controproducente per la narrazione).Altra cosa fastidiosa per me, ma che credo sia un indice stilistico è passare dall'io narrante alla terza persona senza soluzione di continuità,cosa che rende la lettura meno fluida. In campo stilistico poi ha deciso di introdurre le note più lunghe del testo come fa un mio prof. universitario che non potendosi spiegare utilizza le note come ulteriore divagazione. Per quanto riguarda la storia ho trovato un po' kitsch la descrizione della morte a Venezia dello stesso Bianconi che sarebbe dovuto essere esempio di metaletteratura(?) ma che stride con tutto il contesto,se vogliamo è un po' pretestuoso e qui mi domando: dove è finito l'autore che scrive

ti piace la scena di Bianconi in bagno?
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